Sanità a pezzi in Ciociaria, Francesca Chiappini: “La soluzione? La fine della sinistra in Regione”

“Dopo dieci anni di governo della Regione in mano al Centrosinistra la sanità ciociara è ormai logora e decisamente a pezzi. Occorre intervenire pesantemente affinché il nostro territorio torni a poter garantire veramente il diritto alla salute a tutti i propri cittadini. Non si va da nessuna parte con tutti questi ospedali chiusi, liste d’attesa lunghe una miriade di mesi anche per esami semplici e comuni, una carenza di personale sanitario ormai cronica e inarrestabile e un pronto soccorso in cui, chi ha la sfortuna di entrarci, sa quando arriva ma non sa mai quando esce… e se esce”. Questo l’affondo del consigliere comunale di Frosinone Francesca Chiappini, ora in corsa con la Lega per il Consiglio regionale del Lazio.

“Anche l’area nord della nostra provincia andrebbe tenuta meglio in considerazione dal punto di vista sanitario, visto che dopo la chiusura dell’ospedale di Anagni l’intero hinterland, sicuramente molto popoloso, è rimasto privo di una struttura di riferimento. Stessa cosa – aggiunge – per i vari presidi sanitari sparsi per la provincia, che andrebbero migliorati per quanto riguarda i servizi che offrono e gli orari di apertura”.

Regina delle preferenze nelle scorse elezioni amministrative con quasi mille voti conquistati, ora prova dunque ad entrare anche in Regione. E a quanto pare in tema di sanità ha le idee molto chiare. “Occorre una Regione che abbia il coraggio di affrontare la pianificazione della sanità pubblica, che non sia quindi solo emergenziale ma che derivi soprattutto dagli studi epidemiologici che riguardano la nostra terra: qui non si è mai fatto. L’atto aziendale della Asl di Frosinone – spiega – non si basa sulla domanda, ed è sbagliato. Se ad esempio si hanno nella maggior parte dei casi pazienti oncologici si dovrà andare a creare un’offerta commisurata alle esigenze di questo tipo di popolazione, sia in termini di prevenzione che di cura”.

“Purtroppo il nostro territorio e l’intera regione sono stati vittima, e continuano ad esserlo, di una politica che non ha mai saputo programmare. Perché – evidenzia – anche per programmare ci vuole coraggio: bisogna essere liberi”.

Proprio per questo – conclude Francesca Chiappini – i prossimi 12 e 13 febbraio non si potrà che scegliere il Centrodestra per governare una Regione che merita di tornare a funzionale e a dare importanza a tutte le province di cui è composta e non solo alla Capitale, sia a livello sanitario che in tutti gli altri numerosi ambiti”.