Regione, tra equilibri e peso politico: Rocca lavora alla giunta

Un cubo di Rubik piuttosto difficile da comporre. Mettere a posto tutte le facce di un complesso gioco politico non è facile per nessuno. E Francesco Rocca, neo presidente della Regione Lazio, che ormai da giorni sta lavorando alla composizione del nuovo esecutivo, ci sta provando in ogni modo pur di non scontentare nessuno. Sul suo tavolo, ora dopo ora, sono continue e incalzanti le richieste da parte delle segreterie politiche di maggioranza.

Uno dei nodi più delicati da risolvere è quello della rappresentanza territoriale. A scalpitare non sono solo i possibili assessori, ma anche i loro colleghi rimasti fuori nonostante le performance ottenute. Al Governatore si chiede, infatti, oltre a rispettare gli equilibri usciti dalle urne, che hanno assegnata a Fratelli d’Italia il ruolo di azionista di maggioranza, anche l’apporto della Lega, di Forza Italia, dell’Udc e della Civica che fa proprio capo a Rocca.

Stando ai rumors politici una distribuzione equilibrata potrebbe essere rappresentata da sei assessorati a FdI e due ciascuno al Carroccio e agli azzurri. Nel caso in cui, invece, si volesse tenere conto anche gli alleati minoritari, allora la ripartizione potrebbe essere: cinque a FdI, due ciascuno a FI e Lega e uno alla Civica del presidente o al partito di Lorenzo Cesa.

I meloniani puntano chiaramente agli assessorati di maggiore peso. Ai lavori pubblici, attualmente, il nome in pole position è quello di Fabrizio Ghera. Ai trasporti, invece, il più accreditato è Antonello Aurigemma. Per Giancarlo Righini, capace di incassare ben 38mila preferenze, viene data per probabile la delega all’agricoltura. Ma nel caso in cui la vicepresidenza della Regione, o la presidenza del Consiglio della Pisana andassero a Fdi, oltre a Righini viene indicata Roberta Angelilli: all’ex vicepresidente del parlamento europeo viene ‘assegnata’ con più probabilità la delega allo sviluppo economico.  In lizza per una poltrona anche Daniele Maura, Alessia Savo e Antonello Iannarilli.

Infrastrutture e lavoro interessano ai leghisti, in virtù del collegamento diretto con il ministro Salvini e il sottosegretario al Mise, Claudio Durigon. Per gli assessorati circolano i nomi di Pasquale Ciacciarelli, Angelo Tripodi e Pino Cangemi.

Negli ambienti di Forza Italia il nome più insistente è quello Giorgio Simeoni. Ma in partita c’è pure Fabio Capolei, primo deli eletti a Roma.

Rocca ha, comunque, promesso di portare a casa “una squadra straordinaria”. Ora dovrà trovare una sintesi tra questa decisione e l’esigenza di ristorare tutti gli alleati. Tenendo pure conto delle quote rosa: quattro posti vanno alle donne.