La premier Meloni: “Meno soldi agli italiani per inviare armi all’Ucraina? Una menzogna”

Immigrazione e invio armi in Ucraina i principali temi al centro dell’intervento in Senato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il capo del Governo, in aula (martedì a Palazzo Madama, mercoledì a Montecitorio) per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, ha replicato alle accuse delle opposizioni sulla tragedia di Cutro.

“MENO SOLDI AGLI ITALIANI PER INVIARE ARMI ALL’UCRAINA? MENZOGNA”

La premier si è poi concentrata sul sostegno a Kiev.  “E’ puerile dire che nell’inviare armi all’Ucraina sottraiamo soldi agli italiani, è una menzogna – ha detto – . Il sostegno dell’Italia all’Ucraina sarà assicurato in ogni ambito finché necessario. Continueremo a sostenere Kiev senza badare all’impatto che tali scelte possono avere sul consenso della sottoscritta, del governo o delle forze di maggioranza. L’Italia è pronta a dare il suo contributo nella ricostruzione. Le pressioni su Mosca sono fondamentali per creare le condizioni per un percorso negoziale per il raggiungimento di una pace giusta, condizioni che finora non sono maturate ma che ancora perseguiamo. Ho visto molte polemiche sul ruolo che il conflitto ucraino può giocare nella destabilizzazione del continente africano. Serve concentrazione e attenzione, abbiamo visto come i flussi siano stati utilizzati come arma di ricatto. Penso ai confini tra Polonia e Bielorussia”.

“PRENDERE ORDINI IN UE? MEGLIO DIMETTERMI CHE ANDARE COME FECE CONTE CON MERKEL”

“Andare in Europa a prendere ordini? Lo diranno i fatti. Di sicuro preferisco dimettermi piuttosto che andare da un mio omologo come fece Conte quando andò da Merkel”, ha sottolineato Meloni.

“TRANSIZIONE VERDE SIA SOSTENIBILIE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO E SOCIALE”

Un passaggio poi sulle auto elettriche e gli edifici green: “Il processo verso un’economia verde deve essere un processo sostenibile dal punto di vista sociale ed economico. Ci opponiamo a proposte come il regolamento delle emissioni di CO2 per le auto e a quella di efficientamento degli edifici. Rischiano di esporci a nuove dipendenze strategiche”. Sulla revisione del Patto di stabilità, Meloni ha infine detto che “bisogna arrivare a fine 2023 con nuove regole credibili. In passato era più attento al tema della stabilità, oggi abbiamo bisogno di attenzione al tema della crescita”.

fonte Agenzia DIRE  www.dire.it