Sin Valle del Sacco, Federlazio invita a sburocratizzare. E l’onorevole Mattia garantisce impegno

Si è tenuto presso la sede della Federlazio Frosinone un tavolo di confronto sul tema della semplificazione burocratica e sul S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale) Valle del Sacco, al quale hanno partecipato oltre al Presidente dell’Associazione, Nino Polito, l’onorevole Aldo Mattia, componente della VIII Commissione (ambiente, territorio e lavori pubblici), il Presidente della Commissione Consiliare Ambiente, Ciclo Rifiuti, Verde Cimiteriale, Benessere Animale e Mobilità Urbana, Comune di Frosinone Anselmo Pizzutelli. Per la parte tecnica la dottossa Antonella Forli dell’ordine dei Geologi del Lazio, e la dottoressa Elisa Guerriero, membro dell’ordine degli ingegneri.

Diversi i rappresentati delle aziende presenti all’incontro, a dimostrazione che malgrado le difficoltà il tessuto imprenditoriale è resiliente ed ha voglia di investire. Purtroppo, però, senza certezze sui tempi del rilascio delle autorizzazioni, sono a rischio non solo i progetti delle singole imprese, ma anche quelli previsti dal PNRR che contemplano tempi di chiusura e di rendicontazione certi. Lo scopo dell’iniziativa è stato, dunque, quello di fare innanzitutto il punto sullo stato dell’arte, illustrando le importanti evoluzioni che sono avvenute. E contestualmente individuare le problematiche ancora in essere e gli sviluppi possibili.


Si è convenuto che sulla semplificazione burocratica relativa al S.I.N. è necessario focalizzare l’attenzione su alcuni elementi: l’evidenza scientifica, ovvero la determinazione dei valori di fondo rispetto ai limiti evidenziati dalla perimetrazione e l’interlocuzione con il Mite e la Regione Lazio al fine di avere un aggiornamento continuo sullo stato di avanzamento della richiesta di autorizzazione.

Gli interventi

“Vogliamo ribadire – ha sottolineato il Presidente Federlazio Nino Polito – che è nostro interesse sostenere e garantire la tutela dell’ambiente e la salute umana con ogni mezzo, perché sono irrinunciabili. Ma anche puntare l’attenzione sulle possibilità di investimento e rilancio dei siti all’interno del S.I.N che potrebbero andare in fumo. Perché a perderci dalla situazione attuale – ha proseguito – non sono solo le imprese, ma anche l’intero sistema economico. La carenza di personale negli enti interessati – ha anche denunciato – ostacola e rallenta ulteriormente le procedure. Il rischio, quindi, è che le imprese non investiranno più sul nostro territorio se non ci sarà una certezza”. Infine, ha sollecitato la creazione di una cabina di regia, nella quale dovrà essere presente anche Federlazio.

La geologa Antonella Forli ha affrontato gli aspetti tecnici, illustrando il concetto e la definizione dei valori di fondo in riferimento al significato geochimico, spiegando il complesso  approccio  procedurale in caso di caratterizzazione dei terreni e delle acque di falda nell’area del S.I.N., “in attesa  – ha sottolineato – di una cartografia o di uno studio univoco alla scala regionale, che possa supportare gli operatori, i tecnici e i professionisti nella corretta attribuzione dei valori di fondo delle matrici ambientali da investigare. Un focus lo ha rivolto al quadro tecnico e normativo, alle linee guida e alle procedure ufficiali, illustrando anche le intervenute modifiche e le possibili evoluzioni “nell’ ottica – ha proseguito -di un auspicato snellimento procedurale”. Inoltre ha posto l’accento anche sull’inquinamento atmosferico. “Insieme al problema del Sin – ha avvertito – dovrà essere rivisto anche il piano regionale della qualità dell’aria, che pone moltissime limitazioni in termini di emissioni”.

Ad intervenire anche il consigliere Anselmo Pizzutelli, il quale ha fatto notare che il Sin Valle del Sacco rappresenta un unicum sul territorio nazionale. “Non è rispettato il principio – ha chiosato – di chi inquina paga”. Mentre l’ingegnere Guerriero, in rappresentanza dell’ordine, ha detto: “Che rispetto all’incontro dello scorso anno la situazione un po’ è migliorata. Lo sbocca-Italia ad esempio ha portato a iter più veloci. Il vincolo del Sin ha consentito, all’interno del testo unico ambientale, alcune semplificazioni. Oppure ha permesso di svincolare la matrice suolo rispetto alla acque. Un’importante evoluzione rispetto a quello che avveniva lo scorso anno. Ovviamente – ha concluso – non sempre si riesce ad arrivare alla fine dell’avvenuta bonifica”.

Significativo l’intervento di Alessandro Casinelli, già presidente dell’associazione di categoria. “Mi rassicura vedere in prima linea il deputato Mattia – ha fatto notare l’imprenditore – Sono sicuro che qualcosa si sbloccherà. A noi interessa soprattutto ridurre la burocrazia. Inoltre la perimetrazione che c’è oggi è sbagliata e va rifatta”.

Al termine dell’incontro l’onorevole Aldo Mattia ha annunciato la rotta che intende seguire.  Innanzitutto chiedere un incontro all’assessore regionale all’ambiente Elena Palazzo, ma anche di procedere all’istituzione di una cabina di regia. Per quanto concerne le criticità avanzate ha garantito che presenterà un’interrogazione scritta in commissione ambiente. Raccogliendo l’invito dei tecnici ha anche detto che metterà in campo un’azione mirata per poter dare vita anche alla carta dei valori di fondo. Infine ha chiesto ai rappresentati degli ordini presenti di presenziare in un’audizione in commissione ambiente che seguirà personalmente.