Arpino, Sgarbi al di sopra delle risibili critiche

È vero che il suo stile comunicativo a volte possa apparire provocatorio e suscitare reazioni diverse. Tuttavia, è importante riconoscere che le sue parole vanno interpretate nel contesto del suo carattere e della sua personalità. Il suo dire ‘Capra’ è ormai usato in tono scherzoso. Ed allora la polemica sollevata dai consiglieri comunali di Arpino Andrea Chietini e Nicolò Casinelli nei confronti di Vittorio Sgarbi, a seguito dell’inaugurazione l’area giochi nata dalla riqualificazione della zona sottostante il Belvedere, nel corso della quale il primo cittadino avrebbe offeso i bambini, appare del tutto strumentale.
La verità, invece, è che Chietini e Casinelli non riescono proprio a digerire la sonora sconfitta delle scorse amministrative. Forse non gli va giù neanche il fatto che da quando il sottosegretario indossa la fascia tricolore, il paese di Cicerone è alla ribalta delle cronache nazionali e che del Gonfalone se ne parli in tutta Italia. E proprio a proposito della kermesse che si terrà nei giorni di sabato e domenica, nel corso della quale il sindaco indosserà costume ciociaro e cioce, c’è da registrare l’elogio rivolto a Sgarbi dallo storico Michele Santulli, il quale evidenzia che oltre “La sensibilità e l’apertura mentale e la curiosità nonché – evidenzia Santulli – va ricordato, il coraggio e la intransigenza dell’uomo, oltre ad essere suoi sentimenti connaturati e viscerali, sono enormemente al di sopra delle risibili critiche che gli si possono muovere in certe apparizioni pubbliche, pur sempre all’insegna della coerenza e dell’impegno personali. Di quale altro merito si è reso dunque creditore questo rarissimo personaggio d’arte e di cultura, in Arpino, città di cui è stato unanimemente eletto sindaco? Domenica mi conferma la proloco, assieme alle contrade di Arpino che rappresentano il Gonfalone, l’onorevole Sgarbi e la giunta comunale sfileranno indossando il costume ciociaro!! Un fatto eccezionale, un qualcosa di unico mai avvenuto prima! Basti pensare che i cosiddetti uomini politici, e non solo quelli. che si sono alternati in tutti questi anni in Ciociaria e cioè nella provincia di Frosinone di Latina e in parte di quella di Roma, mai nessuno, a parte la cementificazione criminale e gli intrallazzi, si è mai accorto di questa realtà del costume ciociaro. Addirittura, non pochi, ancora oggi, nella loro catastrofica ignoranza e relativa arroganza lo identificano con qualcosa di cui vergognarsi!!! Cioè i tirolesi, gli scozzesi, i bavaresi, gli olandesi, ecc. sono onorati, orgogliosi e consapevoli del valore del loro abito tradizionale che indossano normalmente in ogni circostanza pubblica e privata, da sempre, oggi ancora di più proprio per tenere vive le comuni radici ed identità, da noi il costume ciociaro, il più celebre e il più decantato di tutti, è motivo di disonore!!! Quale nemesi, quale ignominia. Infatti il costume ciociaro, nell’arte europea del milleottocento, e non solo nella pittura, è il soggetto più illustrato e più amato dagli artisti europei, perfino la crema lo ha dipinto: Degas, Corot, Manet, Cézanne, Van Gogh, Matisse, Picasso, Leighton, Briullov, Sargent, perfino i futuristi, nessun soggetto pittorico vanta tali firme…e questi poveracci politici nostrani si vergognano! E hanno inoltre ignorato un’autentica gloria di valore internazionale. Nella quasi totalità dei musei e gallerie del pianeta si può essere certi di vedere appesa alle pareti almeno un’opera che illustra una scena pastorale o una cinciarella, o un pifferaio o un pecoraio o un brigante: non c’è nell’ambito della pittura occidentale, a cavallo tra fine 1700 e prime decadi del 1900, un altro soggetto che possa anche lontanamente avvicinarsi a tale successo! Quale occasione per il costume ciociaro e per il mondo dell’arte l’apparizione di Vittorio Sgarbi in questa terra tanto trascurata eppure tanto preziosa. Questo evento certamente sarà l’inizio di una inversione anzi l’inizio del nuovo percorso. Che i sindaci, i cosiddetti politici, soprattutto gli insegnanti di ogni ordine, tutti i cittadini dotati di un pizzico di sensibilità ed amore del bello, assistano alla sfilata e ne traggano godimento e ammonimento”.