Frosinone, parcheggi allo Scalo: i sì e i no di Legambiente

“L’importante trasformazione urbanistica in atto nel quartiere Scalo ha fatto emergere alcuni nodi irrisolti su cui è doveroso che i portatori di interesse che hanno a cuore la vivibilità del settore più popoloso della città prendano posizione”. Lo evidenzia il circolo di Legambiente di Frosinone.

“Una delle questioni su cui il dibattito è più sentito è la dotazione di parcheggi a servizio principalmente degli utenti del collegamento ferroviario. Questione delicata, perché se è giusto spostare la sosta dei pendolari dalle strade del quartiere a parcheggi dedicati, è altrettanto vero che ulteriori infrastrutture di sosta in una città che ha il record nazionale di motorizzazione privata per abitante rischiano di perpetuare un modello auto-centrico di mobilità urbana con i tanti ben noti nefasti effetti collaterali, primo fra tutti l’inquinamento atmosferico, piaga insopportabile da cui liberarsi al più presto”.

“Vogliamo pertanto portare all’attenzione dell’amministrazione comunale e della cittadinanza i nostri no e i nostri sì, con lo spirito propositivo che contraddistingue le vertenze del nostro Circolo. Diciamo no al parcheggio proposto in via Puccini, nell’area antistante la Scuola Media Pietrobono. Si tratta di un terreno non ancora cementificato né asfaltato, la cui trasformazione a parcheggio risulterebbe in un ulteriore consumo di suolo – peraltro nelle immediate vicinanze del fiume Cosa – in una città che, lo ricordiamo, è al terzo posto fra i comuni del Lazio per suolo consumato in rapporto alla superficie. Crediamo inoltre che sia profondamente diseducativo per i ragazzi che frequentano la scuola adiacente far apparire come normale in tempi di crisi ecologica la cancellazione di uno spazio verde, seppure incolto, per far posto all’ennesima spianata artificiale da destinare alle automobili. Proponiamo invece per quell’area, se il Comune sarà in grado di acquisirla al patrimonio pubblico, la sua messa a servizio della scuola Pietrobono con la creazione di laboratori outdoor con orti, giardini e gazebo in cui alunni e docenti svolgano attività didattiche al di fuori delle aule e in cui si apprenda l’amore per la natura, sull’esempio delle esperienze più avanzate in tema di educazione ambientale”.

“Diciamo invece sì alla riconversione a parcheggio, previa bonifica, dell’area dell’ex deposito di carburanti in via Licinio Refice. Vogliamo però un’infrastruttura di sosta che guardi al futuro, promuovendo l’elettrificazione dei trasporti, le energie rinnovabili, la mobilità leggera, l’integrazione con il trasporto pubblico e la cultura del car-as-a-service. Un parcheggio, dunque: dotato di pensiline fotovoltaiche che alimentino direttamente la ricarica a costi competitivi di auto elettriche e offrano riparo dalla calura estiva; in grado di ospitare una flotta di auto in car-sharing e un servizio moderno di bike-sharing; fortemente integrato con il nuovo BRT e più in generale con il trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano, il cui potenziamento è essenziale per ridurre in modo significativo il traffico privato; che comprenda una ciclostazione con adeguata capienza in grado di offrire un ricovero protetto e sicuro a chi si reca in stazione in bici.
Nel contempo, chiediamo che il Comune si attivi incoraggiando l’uso dei parcheggi esistenti situati meno a ridosso della stazione ferroviaria (in particolare, quello in via Valle Fioretta e attivando convenzioni con i privati proprietari di aree di sosta scarsamente occupate, come ad esempio quella, di considerevole estensione, a servizio del supermercato Penny in via Verdi”.

“Ci auguriamo che le nostre posizioni, che guardano alle best practices europee, trovino adeguato spazio nel dibattito fra gli stakeholder, per una città che sappia risalire la china ed invertire la rotta di un preoccupante declino socio-economico e ambientale”.