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Futuro del Basso Lazio, Federlazio lancia un appello ai rappresentanti politici

Nella sede di Federlazio a Latina si è tenuto un incontro con la partecipazione del Sen. Nicola Calandrini e dell’Eurodeputato Matteo Adinolfi, alla presenza del Presidente Marco Picca e di alcuni membri del consiglio direttivo.
L’Associazione delle Piccole e Medie Imprese, negli ultimi mesi, ha sollevato più volte le difficoltà relative alla competizione tra i sistemi territoriali e agli indicatori di “non performance”, che le imprese devono affrontare per rimanere competitive e produrre valore.
La questione delle Zone Economiche Speciali (ZES) è stata al centro dell’attenzione della Federlazio già da tempo ed è chiaro che l’attivazione della ZES Unica creerà nuove condizioni di competizione con i territori confinanti che andranno, invece, a beneficiare delle opportunità derivanti da questo strumento. Le aziende di quel territorio, infatti, godranno di una serie di vantaggi che le renderanno più competitive rispetto alle imprese che al di là del confine, non potranno accedere alle opportunità offerte dalla ZES Unica. Inoltre, proprio per questo motivo, aumenterà il rischio di delocalizzazione delle aziende che potrebbero spostarsi indebolendo, ulteriormente, un tessuto economico già in difficoltà.
Durante il costruttivo incontro, è stata discussa la parte emendativa relativa alla modifica del cosiddetto “Decreto Sud”, che mirerebbe all’inclusione del Basso Lazio nella ZES. Questa modifica presenta complessità a causa della normativa europea, ma i colloqui intrapresi dal Presidente della Regione Lazio Rocca con il Governo, suggeriscono la possibilità di avviare un dialogo con la Commissione Europea per superare questa situazione. Tuttavia, è chiaro che è necessario uno sforzo congiunto, forte, soprattutto da parte dei parlamentari rappresentanti dei territori interessati.
Qualora le difficoltà per estendere al Basso Lazio le opportunità della ZES Unica non fossero superabili, è necessario attivare per le imprese delle due province, Frosinone e Latina, strumenti in grado di compensare la maggiore attrattività dei territori confinanti.
Si potrebbero identificare diverse tipologie di “Zone Speciali”, che la normativa consente, per semplificare la burocrazia, per accelerare i processi decisionali e prevedere agevolazioni economiche, conformi alla modificata Carta degli Aiuti a finalità regionale.
Questa modifica, allo scopo di modernizzare gli aiuti di Stato, secondo le attuali condizioni economiche e delle priorità in termini di politiche comunitarie e delle disparità regionali, vede anche l’inserimento di una parte delle province di Frosinone e Latina nelle “Zone C non predefinite”, con l’incremento delle percentuali massime di aiuto.
L’incontro si è concluso con l’impegno di riunirsi nuovamente alla fine del processo di conversione in legge del Decreto Sud, previsto entro il 18 novembre prossimo.
Federlazio a nome non solo delle imprese associate, ma di quelle di tutto il territorio interessato, rivolgono un appello a tutti i rappresentanti politici del Basso Lazio affinché si affronti e si risolva il problema.
Il Presidente Picca insieme al Presidente della sede di Frosinone, Nino Polito commentando l’incontro dichiarano: “Continueremo a monitorare il caso ZES, e ad interloquire con i rappresentanti politici mantenendo alta l’attenzione su un tema così cruciale. Nel contempo approfondiremo gli strumenti compensativi. Le aziende del frusinate e del pontino hanno bisogno di un sistema che le renda sempre più competitive per superare le incertezze, le difficoltà che da tempo continuano a registrare”.