Regione – Rocca a muso duro con i privati per abbattere le liste d’attesa
Il presidente Rocca, che è anche titolare della Sanità regionale – a muso duro contro il Gruppo Bios, un soggetto privato che eroga servizi sanitari sul territorio regionale. In una nota emessa dalla Regione Lazio si legge dello stupore con il quale il governo del Lazio ha appreso che il gruppo avrebbe avvisato i propri clienti di aver esaurito il tetto di spesa, assegnato dalla stessa Regione, per le prestazioni svolte in regime di accreditamento. “In particolare – si legge nella nota – la Bios si lamenta della richiesta, da parte della Regione Lazio, di fornire nel 2024 ulteriori prestazioni tramite il Recup”.
“Si ricorda che tali prestazioni – continua la nota – sono parte integrante del Servizio Sanitario Regionale e come tali, regolarmente remunerate. La Regione Lazio rivendica con orgoglio la decisione di aver chiesto ai privati accreditati, così come previsto dai contratti, la disponibilità del 70% delle agende per ottenere 4 milioni di prestazioni in più nel 2024, così da abbattere il drammatico problema delle liste d’attesa per la diagnostica e per le prestazioni ambulatoriali di assistenza specialistica.
Se il Gruppo Bios, che non è “padrone”, ma semplice fornitore della Regione Lazio, per conto della quale eroga servizi sanitari, non si ritiene soddisfatto delle condizioni richieste, è libero di uscire dal Servizio sanitario regionale e continuare a operare, come meglio crede, in quanto società privata.
L’amministrazione regionale – si legge in conclusione nella nota della Regione – sta valutando ogni misura sanzionatoria per tale disinformazione, ribadendo che non sarà rinnovato il contratto a chi non metterà a disposizione la propria agenda per il Recup. Tale obbligo, tra l’altro, esisteva anche con la precedente amministrazione, la quale però, incredibilmente non lo aveva mai fatto rispettare, creando così un grave disservizio per i cittadini”.