Sanità, Savo: “Zingaretti vanta il record di fondi ai privati. Ben quindici miliardi”

“Lascia sconcertati la consapevole disinvoltura con cui la consigliera Mattia usa spavaldamente due pesi e due misure quando parla di sanità non preferendo, invece, tacere, soprattutto alla luce della nuova relazione che la Corte dei conti ha recentemente illustrato alla Camera, in cui ha messo nero su bianco il ‘profondo rosso’ della gestione sanitaria firmata Zingaretti. Semmai la vera domanda che la Mattia dovrebbe porsi e porre è perché, oggi, siamo costretti a ricorrere ancora ai posti letto delle strutture private”. Così la presidente della VII Commissione regionale Sanità, Alessia Savo, in replica alle dichiarazioni della consigliera di minoranza Mattia.

“Ma procediamo con ordine – prosegue – Se la consigliera Mattia fa riferimento alle 4289 autorizzazioni per l’assunzione di nuovo personale sanitario, per un investimento di 209,5 milioni di euro, assunzioni mai fatte dalla giunta Zingaretti, che, invece, vanta il record di fondi ai privati con ben 15 miliardi di euro dal 2018 al 2022, ebbene sì, i numeri sono corretti e li rivendichiamo con orgoglio. Vogliamo parlare dei costi per le prestazioni dal privato nei cinque anni della precedente amministrazione? Ammontano, euro più euro meno, a 15 miliardi 868 milioni 492 mila 895 euro, risparmiandoci la ripartizione nei vari anni che, se richiesta, forniamo senza indugio. Ci sia concesso di sottolineare però, che l’incremento economico per le prestazioni sanitarie private nell’ultima legislatura è stato di 502 milioni 773 mila 186 euro. Se andiamo più indietro nel tempo e consideriamo gli ultimi sette anni, cioè dal 2016 (2 miliardi 828 milioni 324 mila) al 2022, l’incremento economico per le casse della Regione è di 563 milioni 966 mila 710 euro. E questo per rispondere a quanto evidenziato in tema di prestazioni dai privati”.

“Ma ancora più pesante è quanto certificato dalla Corte dei conti nella nuova ‘Relazione al Parlamento sulla gestione dei servizi sanitari regionali’, illustrata alla Camera. Non solo la Regione Lazio ha ‘conquistato’ il podio per i più alti disavanzi tra le Regioni ordinarie nel decennio scorso ma è stata insignita della medaglia di bronzo per essersi attestata come la terza regione italiana con la più costosa rinuncia alle risorse statali: 2 miliardi e 200 milioni in favore delle altre regioni per i rimborsi delle prestazioni ai pazienti del nostro territorio. Per arrivare, infine, dopo anni di bilanci passivi dal 2013 al 2017 e solo una breve parentesi con il segno più, al record negativo di 222 milioni di euro sancito dall’ultimo strumento finanziario che porta la firma della Giunta Zingaretti. E come se il quadro non fosse già a tinte troppo fosche, sempre nel 2022 il Lazio ha registrato la spesa sanitaria pro-capite più bassa d’Italia: 150 euro (si pensi che le regioni più virtuose, come Valle D’Aosta e Trentino-Alto Adige, viaggiano su cifre che superano i 1000 euro pro-capite). Fin troppo facile intuire, quindi, uno dei motivi, se non il principale, per cui i cittadini del Lazio, nell’ultimo decennio, hanno attraversato i confini regionali per farsi curare, dando vita a un vero e proprio ‘turismo sanitario’ che, a differenza di quello culturale, enogastronomico, storico e naturalistico di cui andiamo orgogliosi e fieri, produce tutt’altro che ricchezza, crescita e sviluppo del territorio. Il Governo Rocca lo sa bene ed è per questo che, sin dal suo insediamento” ha puntato un faro “sulle maggiori criticità da affrontare”, conclude.