Ceccano2030 promuove un appello contro il consumo di suolo

A Ceccano il consumo di suolo non è più sostenibile: sono stati consumati 13 ettari solo nel 2022 – con un aumento costante del 2% annuo – arrivando a un totale di 788 ettari di suolo consumato sul territorio comunale e collocandosi ai vertici della infelice classifica delle città non capoluogo divoratrici di suolo. Per questo, come collettivo Ceccano2030  – insieme a cambiAMO CECCANO, Ceccano siamo NOI, Progressisti ed Ecologisti per Ceccano, Ceccano a Sinistra, Unione Popolare per Ceccano, PCI,Ceccano per l’acqua pubblia, Circolo Laudato Sì,Rifondazione comunista Ceccano, EcoFuturo, Cittadini per l’Italia Rinnovabile e a Salviamo il Paesaggio – abbiamo ritenuto indispensabile presentare un appello contro il consumo di suolo nella città fabraterna, corredato da una segnalazione dei costi a carico del Comune causati dalla perdita di servizi ecosistemici. Siamo convinti che sia necessario agire con urgenza per tutelare Ceccano,  con interventi strutturali e proposte concrete che guardino a un’altra idea di città che chi oggi la amministra non prende minimamente in considerazione. Ceccano è al primo posto da anni nella classifica delle città del Lazio con la peggior qualità dell’aria, e la nostra Regione è una delle zone cui si registra il maggior tasso di morti premature per l’inquinamento atmosferico. Il Sindaco, quale autorità sanitaria locale, ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini, di mantenere la biodiversità e combattere il riscaldamento globale attraverso un uso sostenibile di risorse rinnovabili e un’attenta gestione di quelle non rinnovabili in quanto priorità non più derogabile. L’emergenza ambientale si sta  evidenziando in tutta la sua gravità anche in Italia. Il suolo è un elemento essenziale per contrastare il cambiamento climatico grazie ai suoi molteplici servizi ecosistemici: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall’erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell’acqua. Infatti, ogni ettaro di suolo libero assorbe circa 90 tonnellate di carbonio ed è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua. Inoltre, il consumo di suolo non costituisce soltanto un danno sotto il profilo ecosistemico, ma anche sotto quello economico-finanziario. Si tratta di un aspetto sottovalutato rispetto al quale riteniamo opportuno che il Comune adotti strategie specifiche; ISPRA stima un costo annuale/ettaro per la perdita dei servizi ecosistemici – composto dal valore flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare e dal valore stock di risorsa perduta – in una somma variabile tra 79.000 e 97.000€ l’anno per ogni ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato o comunque perduto.  Perciò, chiediamo con convinzione al Sindaco e all’amministrazione comunale di azzerare immediatamente il consumo di suolo a Ceccano intervenendo per edificazione solamente in aree già cementificate senza intaccare il suolo vergine, che il Comune si doti quanto prima di un bilancio sociale o di sostenibilità o ambientale – nel quale, a fronte del passivo rappresentato dal costo del consumo di suolo come sopra quantificato, si possano registrare all’attivo tutte le iniziative realizzate a favore dell’ambiente e dello sviluppo sociale – e che il Comune si assuma l’impegno di contribuire ad avviare un concreto cambio di rotta, ripensando la pianificazione urbanistica di concerto coi cittadini, cominciando dalle aree verdi come quella di via Falcone, che potrebbero essere riqualificate per renderle fruibili senza deturpare la natura e secondo la destinazione d’uso. Per questo lottare contro il consumo di suolo significa difendere la bellezza di Ceccano da possibili speculazioni edilizie a danno della collettività, e da chi immagina la nostra città come la contea del cemento. Perché dalla difesa del suolo e del verde di Ceccano può partire un percorso di cambiamento all’insegna del benessere collettivo e delle persone, della tutela dei beni comuni, del miglioramento della qualità della vita fondata sulla bellezza e la sua salvaguardia: il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso!