Frosinone – La crisi strisciante della maggioranza è un Risiko o un Rosiko?
Come alcuni cittadini di Frosinone (non molti, ci sono gli Europei, le ferie, i selfie dalle località turistiche ecc.) seguo attonito le cronache della possibile crisi della maggioranza che regge il governo del capoluogo.
Pare che in questi giorni si moltiplichino gli incontri del sindaco Riccardo Mastrangeli con questo o quel rivoltoso. Dalle cronache si evincono le richieste, anzi, se ne evince solo una: azzeramento della Giunta. Perché? Boh! Non si trovano motivazioni sensate. Si parla di disaccordo sul piano traffico, come se i sensi unici abbiano mai avuto licenza sugli equilibri politici e fossero accettabili come causa del fallimento della classe politica di un capoluogo risultata egemone dal responso delle urne.
ALLA SPASMODICA RICERCA DI SENSATI MOTIVI PER UNA CRISI
Alle ricerca dei motivi che devono pur esserci, non bastando l’opzione che una maggioranza priva di opposizione finisce per farsela da sola, si inizia a pensare a un altrove politico superiore. Tradotto: è possibile che poteri esterni al territorio provinciale, magari che non risiedano necessariamente a Roma ma, per esempio, nel sud pontino, possano vedere con favore i guai del centrodestra frusinate. Per essere più precisi è possibile che la dirigenza regionale di Forza Italia non ostacoli le iniziative destabilizzanti di alcuni suoi esponenti a Frosinone, o anche che quella di Fratelli d’Italia confidando nel periodo di favore elettorale pensi a un sindaco in proprio. Anche ragionando su tale ipotesi la domanda da porsi è: perché imboccare una rischiosa via della spaccatura della coalizione?
SE IL CENTRODESTRA FRUSINATE E’ UN PROBLEMA PER QUELLO REGIONALE
Proseguendo sul piano delle ipotesi si potrebbe suggerire che il centrodestra frusinate è un problema per il centrodestra regionale in quanto anomalo. E’ un governo cittadino composto da un mosaico che in gran parte non risponde alle sfere celesti sovraordinate, regge nonostante tutto nel confronto Lega – altri partiti, ha ottenuto diversi successi amministrativi negli ultimi anni: a Frosinone stanno riurbanizzando un intero, grande e popoloso quartiere; è stata ottenuta una prestigiosa sede del Comune dopo quasi un secolo di chiacchiere; è in corso di ultimazione il restauro di un simbolo assoluto come il portico “I Piloni” che era abbandonato da decenni e la costruzione di una piazza sulla terrazza del “belvedere” e chi più ne ha più ne metta (parco Matusa, nuovo stadio ecc.). Tutto questo mentre le altre province e persino la Capitale, se si eccettuano gli interventi ministeriali, facendo mente locale e qualche ricerca, risultano sostanzialmente al palo. E allora, per assurdo, ci potrebbe essere nonostante Frosinone non sia il regno di Bengodi, tutt’altro, una sorta di rosicata politica in corso, poiché la concorrenza è notoriamente più acerrima tra i partiti coalizzati o all’interno degli stessi partiti che nei confronti degli avversari naturali.
CITTADINI STANCHI DELLA CRISI INSENSATA: SOLUZIONE SUBITO O ELEZIONI ANTICIPATE CHE VINCEREBBE… IL CENTROSINISTRA
In definitiva, al netto di tutte queste ipotesi, tenendo fede all’unica verità e cioè che la cittadinanza ha il diritto di vedere ben amministrata la propria città, constatato che le motivazioni per continuare a volere debole un maggioranza che sarebbe invece forte non sono rintracciabili nella logica del bene comune, è banale rivendicare che il problema venga risolto, in un modo o nell’altro. Se il misterioso problema della maggioranza frusinate, più che altro racchiuso nelle volontà non meglio decifrabili di cinque esponenti ribelli che forse non hanno compreso a fondo la grave responsabilità politica, non certo priva di conseguenze, che si stanno accollando, non si riesce a risolvere allora è giusto che tutti facciano un passo indietro. Un anno di tira e molla sulla base non si sa bene di cosa se non di personalismi che, nel caso di assenza di serissime motivazioni, non potrebbero che essere definiti ridicoli, non è accettabile. Se non interverrà subito una soluzione al problema, cioè al nulla, sarà lecito pensare che ci sia un motivo importantissimo affinché il sindaco e il suo governo si liberino di questa maggioranza consiliare e tornino alle loro faccende private: manifesta incapacità politica dei consiglieri.
Nell’ipotesi di elezioni anticipate non s’illudano i livelli locali e sovraordinati, vincerebbe un centrosinistra resuscitato da e contro una classe politica dilaniata e i primi ad essere spazzati via sarebbero i responsabili. E’ già successo.