Frosinone – Lo strano caso dell’opposizione di maggioranza
In politica non esiste il vuoto. Esiste lo spazio. Quello che viene lasciato libero oppure quello che non è stato ancora occupato. Negli ultimi tempi la faccenda ha assunto un significato sempre più “solido”, specialmente da quando la politica è diventata “liquida” e sono nate forme sempre più varie e svincolate dai vettori tradizionali delle istanze sociali, cioè i partiti e i sindacati.
Riflettevo su questo fatto istigato dalle notizie che riguardano la variopinta e sempre più enigmatica maggioranza del Comune di Frosinone. Una maggioranza che ha la possibilità di diventare a perimetro variabile a causa della sostanziosa presenza al suo interno di entità che, con un luogo comune ormai divenuto parte del lessico politico ma che non ha alcuna valenza interpretativa, definiamo come “società civile”.
I fatti: negli ultimi giorni sembra sempre più concreta la possibilità che importanti parti attualmente in opposizione possano sostenere, invece, la maggioranza. Come può accadere?
Cosi: Il caso Frosinone, per il quale si viene colti dalla tentazione di cimentarsi nella ricerca, per la sua tendenza a sembrare un “caso di scuola” sull’ermetismo dell’identità politica, da molto tempo infarcisce le cronache locali delle gesta di fenomeni che potremmo definire “extrasistemici”. Questi, pur appartenendo alla maggioranza che regge il sindaco Mastrangeli, gli fanno opposizione. Consiglieri che hanno firmato un programma elettorale e lo hanno propugnato anche con veemenza durante la campagna ora si ergono a infervorati contestatori dello stesso, a capipopolo del dissenso. Non si riconoscono più. Oltre al drappello, alquanto sostanzioso nei numeri, dei gruppi “extrasistemici”, quello di Forza Italia, cioè un gruppo invece sistemico, ha deciso di varcare il Rubicone. Per motivi mai ben capiti (ma questo è certamente un mio limite) gli Azzurri oggi si trovano di fatto all’opposizione. Questa volta, va sottolineato, con una posizione più netta dei rappresentanti “extrasistemici” di cui sopra.
Orbene, tornando al discorso dello spazio politico, risulta davvero balzano che chi, come gli “extrasistemici” ribelli possano concepire un’opposizione di maggioranza, si stupiscano e indignino poi per il sorgere di una maggioranza d’opposizione (cioè che dall’opposizione, quella vera, tragga sostegno). Non ne hanno alcun diritto. I giochi di prestigio con il suffragio non si possono fare. Lo spazio vuoto, quello del bisogno di una città come Frosinone di progredire, di portare avanti i progetti, di pensarsi con qualche proiezione nel futuro, può essere colmato senza alcuno scandalo da chi ci crede. Se la politica è liquida, se con questa scusa chicchessia si arroga il diritto di utilizzare il consenso popolare a suo piacimento, allora questi non può avere voce in capitolo sulle appartenenze, sulle parti, sulle regole. O si sta da una parte o dall’altra. Altre soluzioni non sono contemplate e, nel caso, c’è chi occupa gli spazi vuoti senza che, chi vuole fare come si pare, possa opporre alcun veto. Sarebbe ridicolo.