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Lazio, Governo Rocca: i vincitori e i vinti di Forza Italia

Per ora Forza Italia alla Regione Lazio incassa la delega all’Urbanistica. Si rafforza, dunque, l’azione politica degli azzurri nel governo Rocca, in particolare la sponda pontina trascinata dall’highlander Claudio Fazzone che garantisce almeno il 20% da oltre un ventennio al partito di Silvio Berlusconi in provincia di Latina, grazie al suo zoccolo duro del Sud pontino.
Cambiando l’ordine degli addendi, ma il risultato non cambia: Fazzone vince sempre.
Non solo mister preferenza o decine di migliaia di voti in provincia di Latina, l’attuale Coordinatore regionale di Forza Italia nel Lazio mette a segno una strategia magistrale che gli vale il grado di Generale indiscusso da 25 anni.

Tutti devono fare i conti con lui, da Forza Italia al centrodestra fino al centrosinistra. Se è vero, come è vero, che il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha tenuto il pugno sullo scacchiere della giunta, chissà se tale strategia non fosse quella pianificata proprio da Fazzone.
Perché? Il potentissimo senatore di Fondi, attuale presidente della commissione Ambiente a Palazzo Madama ed eletto al collegio uninominale su indicazione dell’intero centrodestra, ha fatto i conti in Forza Italia, tenendo a bada le correnti romane e in primis il presidentissimo Claudio Lotito, e ha ottenuto il massimo dai nuovi ingressi in Consiglio regionale, rafforzando sempre e comunque la sua componente.
Il gruppo consiliare azzurro, determinato dalle elezioni di febbraio 2023, è passato gradualmente da 3 a 7 consiglieri regionali.
L’ex grillina Roberta Della Casa è vicina a Luisa Regimenti; Marco Colarossi è legato a Claudio Lotito.
Poi è la volta dei “vinti”. Angelo Tripodi, presidente in pectore della commissione Sanità e riconfermato capogruppo della Lega, ha prima ceduto la primissima commissione per quella al Lavoro, per poi essere sfiduciato da Laura Cartaginese e Giuseppe Emanuele Cangemi.
Quest’ultimo, dopo aver sognato la presidenza dell’Aula in quota Lega e in Forza Italia, è tornato a casa, riabbracciando il segretario nazionale Antonio Tajani e, appunto, il presidente della Lazio, Claudio Lotito.
Se la parabola discendente di Tripodi, ex leghista e Alleanza nazionale, è partita con il piede giusto persino in occasione della presentazione (“Accetto la sfida di essere un componente di Forza Italia per rilanciare la politica con la A maiuscola”, guadagnando il servizio della nota trasmissione Striscia la notizia), non va meglio a Giuseppe Emanuele Cangemi, già assessore nella giunta Polverini ed ex di un po’ tutti i partiti di centrodestra tranne Fratelli d’Italia, pur essendo un politico navigato dal XX Municipio di Roma Capitale alla Provincia di Roma, dal CdA della municipalizzata Ama fino alla Giunta regionale e al Consiglio regionale del Lazio, da dove siede dal 2013.
Alla fine anche Cangemi, da molti sponsorizzato per sostituire un assessore di Forza Italia nel governo Rocca, è rimasto a bocca asciutta, spalancando l’Urbanistica nelle mani dell’assessore di Fazzone, nonostante avesse perso il controllo sul CdA di Acqualatina dopo un ventennio ininterrotto per mano dei suoi colleghi al Senato Nicola Calandrini, coordinatore provinciale dei meloniani, e Claudio Durigon, vicesegretario del Carroccio e sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali.
Resta a guardare anche la Ciociaria, partendo dalla candidata alle Europee, Rossella Chiusaroli, e dall’attivissimo Gianluca Quadrini, che speravano nel terzo assessorato a discapito della Lega o di FdI.
Con buona pace di Tajani e Lotito. In attesa delle nomine del sottobosco…
Tripodi e Cangemi, insieme con i due grillini, hanno stimolato l’appetito. E lo “squalo” Fazzone li ha mandati giù. Alla faccia dei mal di pancia degli ex leghisti… Erano alla ricerca di un futuro migliore. Sì, l’appetito altrui e, come si suol dire, l’appetito vien mangiando.