Implantologia orale o dentale, il dottor Capaldi Gagliardi spiega i benefici di questa branca dell’odontoiatria
Il Dottor Giacomo Capaldi Gagliardi è uno dei pionieri nella disciplina dell’implantologia a carico differito: un percorso professionale, il suo, che vanta trentatré anni fa di collaudata esperienza oltre che in chirurgia orale e maxillo-facciale.
Dr. Capaldi, che cosa si intende per “implantologia orale o dentale”?
L’implantologia orale o dentale è una modalità di trattamento indicata per sostituire gli elementi dentali mancanti o quelli a prognosi infausta. È una terapia affidabile, con una elevata percentuale di successo. Il trattamento richiede idealmente tre fasi: le prime due fasi sono chirurgiche e l’ultima protesica. Nella prima fase si inserisce l’impianto dentale nel tessuto osseo. La seconda fase, detta “scopertura” dell’impianto, avviene minimo 3 mesi dopo che è avvenuta l’osteointegrazione nell’arcata inferiore e sei mesi dopo nell’arcata superiore perché l’osso mascellare, a differenza di quello mandibolare, è più spugnoso. Nella terza fase si procede con il posizionamento finale del manufatto protesico (provvisorio in resina per tre mesi e successivamente la realizzazione di una corona/capsula definitiva).
Prima di procedere ad un trattamento implanto-protesico è importante un’approfondita valutazione diagnostica basata su un’attenta anamnesi (medica ed odontoiatrica), un esame clinico, esami radiografici (OPT – TAC – ENDORALI), esami di laboratorio e/o strumentali e uno studio dei modelli in gesso o digitali.
Data la sua lunga esperienza a chi consiglia l’implantologia?
Dopo la crescita scheletrica completata a tutti quelli interessati da:
- instabilità e/o mancanza di ritenzione di una protesi totale mobile;
- instabilità e/o mancanza di ritenzione di una protesi rimovibile;
- disagio psicologico associato alla condizione di portatore di protesi rimovibile;
- riabilitazione fissa di edentulia parziale;
- riabilitazione fissa di edentulia parziali intercalate da più elementi;
- sostituzione di elemento/i in zona visibile;
- sostituzione di uno o più elementi dentali non recuperabili;
- sostituzione di uno o più elementi dentali in presenza di denti contigui sani;
- sostituzione di uno o più elementi dentali contigui a pilastri protesici inaffidabili;
- riabilitazione fissa dell’intera arcata.
Si può avere rigetto con gli impianti?
Assolutamente no perché essi sono in titanio che è un materiale caratterizzato da un alto grado di purezza che garantisce un’ottima bio-compatibilità unita ad una elevata resistenza meccanica.
Ultima domanda che le pongo a nome di tanti miei conoscenti: ci sono dei rischi o controindicazioni?
Una particolare attenzione deve essere rivolta ai pazienti che abbiano dimostrato suscettibilità alla malattia parodontale (storia di parodontite) e/o che presentino un’igiene orale inadeguata i quali, oltre a essere opportunamente informati delle possibili complicanze e delle condizioni di rischio associate alla loro condizione, debbono essere motivati a praticare una corretta igiene orale e sottoposti agli indispensabili trattamenti dento-parodontali prima dell’inserimento degli impianti. Una particolare attenzione deve essere rivolta all’eventuale presenza di patologie sistemiche, alle terapie mediche seguite e agli stili di vita (es. fumo di sigaretta), che possono comportare un maggior rischio per l’intervento chirurgico e/o per il conseguimento del successo implantare. Dopo una riabilitazione implantare, il mantenimento in salute dei tessuti peri-implantari e di tutto il cavo orale necessita di un corretto stile di vita, di una corretta igiene orale domiciliare e di controlli periodici professionali.
Concludo asserendo che io personalmente in tanti anni di attività in questa disciplina, ho rilevato con estremo piacere che la maggior parte dei miei pazienti dopo una riabilitazione implantare seguono con maggiore attenzione l’igiene orale di tutta la cavità orale, cosa che prima trascuravano in maniera alquanto significativa”.