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Lotta a dipendenze e disturbi alimentari, Savo illustra l’impegno della Regione Lazio

La prima rete del Lazio “per il trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, e la prima, organica programmazione regionale per i disturbi da abuso di sostanze, rappresentano un vero e proprio modello di assistenza sanitaria, per rispondere alle specifiche esigenze di chi soffre di questi disturbi, con una particolare attenzione rivolta ai giovani, sempre piu’ esposti a simili problematiche, gia’ dalla primissima adolescenza, con un’insorgenza sempre piu’ precoce”. Lo dichiara in una nota la presidente della commissione regionale Sanita’ e Politiche sociali, Alessia Savo di Fd’I, a margine della seduta di commissione che ha approvato lo schema di deliberazione che contiene la programmazione regionale per le persone con disturbo da abuso di sostanze e lo schema di deliberazione sull’approvazione della Rete per il trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (dna).

“Queste reti – ha aggiunto Savo – sono ecosistemi di cura che mettono al centro la persona, con l’obiettivo di migliorarne la qualita’ della vita e ridurre l’impatto sociale di patologie complesse e spesso invisibili. Per quanto concerne la rete sulle dipendenze, si tratta della prima programmazione regionale che mira a garantire in tutto il Lazio i servizi di base (servizi territoriali, residenziali, unita’ mobili di riduzione del rischio e unita’ mobili di riduzione del danno); pone attenzione alla riduzione della mobilita’ passiva prevedendo nel triennio l’attivazione di un numero di posti che riescano a coprire almeno il 50 per cento degli utenti attualmente assistiti fuori Regione; attua una programmazione per i posti semiresidenziali suddividendo il territorio regionale in tre aree in base ai dati sulla popolazione in relazione al numero e alla distribuzione dei posti: Area nord (Vt, Ri, Rm4), Area centro (Rm1, Rm2; Rm3, Rm5) e Area sud (Rm6, Lt, Fr)”.

“Per quanto riguarda, invece, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, la creazione di una rete capillare di ambulatori multidisciplinari, uno per ogni Asl, permette di offrire percorsi personalizzati di cura; protocolli innovativi come il pasto assistito e il supporto nutrizionale con accompagnamento psicologico – prosegue Savo -. La rete, infatti, non e’ solo un insieme di strutture, ma un impegno concreto per rendere la salute mentale e il benessere psicologico delle priorita’ reali. Oltre a un ambulatorio multidisciplinare, ciascuna Asl dovra’ avere un ambulatorio dedicato ai dna ogni 500.000 abitanti, almeno 10 posti residenziali dedicati ai minori e almeno 10 posti residenziali dedicati ai pazienti adulti. Nella rete, inoltre, e’ previsto un incremento di 166 posti letto per i semiresidenziali mentre saranno attivati o rimodulati 132 posti residenziali. Queste reti costituiscono un elemento fondamentale per garantire un intervento piu’ integrato, tempestivo e personalizzato, migliorando l’efficacia delle strategie di cura e di supporto. Sono un passo significativo – e per questo ringrazio vivamente il direttore della Direzione Salute, Andrea Urbani – verso un sistema di assistenza piu’ coordinato e rispondente alle esigenze delle persone, con un approccio piu’ moderno, efficiente e centrato sulla persona. Quello che parte dalla Regione del presidente Rocca e’ un messaggio forte: nessuno deve sentirsi solo di fronte a una malattia che colpisce corpo e mente. Il Lazio, per la prima volta, sta costruendo un sistema che ascolta, accoglie e cura, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento nazionale nella lotta alle dipendenze e ai disturbi alimentari”.