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Politica e giustizia, l’analisi di Ottaviani a “Coffeè Break”

L’onorevole Nicola Ottaviani (Lega), segretario della Commissione Bilancio della Camera, è intervenuto nella trasmissione “Coffeè Break”, per parlare del rapporto e delle tensioni tra politica e giustizia, oltre che di ripresa economica.

“Non c’è alcuna intenzione – ha detto Ottaviani – di aprire una conflittualità o alcuna contrapposizione con la magistratura, che rappresenta un valore costituzionale di massimo rispetto. In realtà, il Ministro Crosetto ha fatto riferimento ad alcune esternazioni, raccolte in sedi pubbliche e parapubbliche, espresse da singoli componenti associative della magistratura, appartenenti a specifiche correnti. I termini della questione, però, durante il plenum di giovedì, sono stati ben delineati dal vice presidente del Csm, Fabio Pinelli, il quale ha ribadito un principio già consacrato in Costituzione, ovvero quello della separazione e dell’equilibrio dei poteri. Il legislatore è e rimane il Parlamento, mentre il magistrato ordinario applica le norme.  Vorrei aggiungere, anche, che il controllo di legittimità sulle leggi viene esercitato da un altro organismo, la Corte Costituzionale, che, non a caso, è un organo a composizione mista, ove alcuni membri laici sono espressione della sovranità popolare, proprio per il tramite del Parlamento. Ritengo che i termini della questione vadano ricondotti in questo alveo di assoluta normalità e buonsenso”. 

Sul nuovo regime del mercato energetico, ossia sul passaggio da quello tutelato a quello libero “la Lega – ha argomentato l’onorevole Ottaviani –  è per una soluzione di gradualità. A nostro avviso il passaggio deve essere morbido e, soprattutto,  trasparente. Dovrà risultare progressivo, accompagnato dallo Stato, anche attraverso un rinvio temporale del nuovo regime non tutelato, in maniera tale da garantire quelle fasce più deboli degli utenti dalla tempesta di proposte che stanno piovendo, in questi giorni, tramite call center da mezzo mondo e che, troppo spesso, risultano poco chiare, se non manifestamente fuorvianti”.