Elezioni Europee: Mario Abbruzzese minacciato di morte sui manifesti. La replica: “Avanti più convinti di prima”
Gravi minacce sono comparse sui cartelloni elettorali di Mario Abbruzzese, candidato per la Lega nella circoscrizione del centro Italia: sui manifesti è apparsa quella che sembra una firma anarchica. Un caso che è andato ben oltre i confini regionali, tanto che ne hanno parlato la maggior parte dei quotidiani e dei media nazionali riportando foto, articoli e commenti.
A riportare la notizia per primo è stato “La Repubblica”, poi seguito dagli altri. A finire nel mirino di ignoti, come detto, è stato il candidato ciociaro della Lega per l’Europarlamento Mario Abbruzzese, i cui manifesti affissi a Roma sono stati imbrattati con la scritta “morite” ma anche “fasci appesi”. Accanto, sopra il simbolo della Lega, una “A” con una semi-cerchiatura che sembra richiamare una firma anarchica. Insomma, il clima in vista dell’appuntamento dell’8 e 9 giugno prossimi inizia ad appesantirsi e ad avvelenarsi.
Mario Abbruzzese è intervenuto sull’accaduto attraverso i suoi canali social. “A questi atti vandalici – ha dichiarato in un video – noi, io, rispondiamo con un sorriso. In particolare, la mia solidarietà va ai tanti colleghi che in queste ore sono vittime di atti vandalici e stanno ricevendo insulti. In questo momento storico non abbiamo bisogno di vandalismi e di insulti ma di dialogo. Dobbiamo mettere in campo una politica dell’ascolto, una politica sana, capace di poter cambiare l’Europa. Una politica che deve risolvere i problemi dei nostri cittadini.
A queste persone va, lo ripeto, la mia solidarietà, la solidarietà di chi vuole confrontarsi con grande civiltà, coraggio, determinazione, ma soprattutto con grande dignità. E allora: tutti insieme andiamo avanti verso queste elezioni per dare un contributo serio al nostro Paese in un momento difficile della vita politica e sociale dell’Europa. E lo facciamo più convinti di prima, perché più ci insultano e più ci viene la voglia di continuare, perché noi dobbiamo sconfiggere la politica dell’odio per far prevalere la politica dell’amore”.