Meccanico massacrato a bastonate, la polizia arresta quattro persone per estorsione e lesioni

Alle prime luci dell’alba, in esito a particolareggiate e tempestive indagini, la Polizia di Stato di Frosinone  ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di quattro persone resisi responsabili, a vario titolo, di estorsione aggravata  e lesioni personali aggravate nei confronti di un meccanico del sorano, la cui attività commerciale è ubicata con regolare contratto d’affitto in un locale di uno degli indagati .
Il proprietario, incensurato, per riacquisire  il locale in tempi brevissimi, non potendosi appellare ad alcuna morosità della vittima o mancanze contrattuali, tra l’altro è in atto una controversia pendente presso il Tribunale Civile di Cassino,  per ingrandire la  propria azienda, avendo anche ricevuto  fondi europei a tal fine, ha deciso di  intraprendere la strada dell’intimidazione, organizzando una   vera e propria spedizione punitiva, servendosi di due esecutori, due fratelli con precedenti di polizia, armati di bastoni animati hanno aggredito il meccanico. L’uomo, per le  ferite riportate, è stato costretto a ricorrere   alle cure dei sanitari, riportando una  prognosi di 30 giorni. Inoltre per rendere più incisivo e “convincente”  il suo atto di forza ha commissionato anche l’intervento di un elemento di spicco della criminalità sorana, appartenente alla comunità  Rom. 

Il GIP del Tribunale di Cassino, condividendo l’ipotesi investigativa prospettata dagli inquirenti ed in particolare dalla Procura di Cassino ha evidenziato che le condotte  dei quattro soggetti si collocano in un quadro di diffusa illegalità dove la giustizia fài date prevale sulla tutela statale.

Nei confronti del mandante, nonché proprietario del locale conteso con l’affittuario,  è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari . Per i due esecutori della brutale  aggressione  è stata invece adottata la custodia cautelare in carcere.  Infine per l’appartenente alla comunità Rom, che ha  rivolto   frasi chiaramente allusive al pericolo che gli potesse accadere un male ingiusto, è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Arpino, Sora ed Isola del Liri.