Egato, Buschini eletto presidente: “l’impegno immediato è quello di coinvolgere sindaci e amministratori”

Mauro Buschini è stato eletto presidente dell’Egato. Alla riunione, che si è svolta nella sede dell’amministrazione provinciale di Frosinone, hanno preso parte 88 comuni. Voti favorevoli 63, pari al 61,5% degli aventi diritto. Nel consiglio di amministrazione sono entrati anche Alessia Santoro, in quota Azione-Italia Viva; Giovanni Betta, ex rettore dell’università di Cassino, in quota Pd; Piergiorgio Gentile, in rappresentatanza dei sindaci dell’area del Cassinate; Simona Girolami per la Lega.

L’intervento

Buschini ha ringraziato per la stima e la fiducia riposta nei suoi confronti “anche per una sorta di delega in bianco – ha detto – in un ente che dovrà fare la differenza per far recuperare alla nostra Regione anni in cui abbiamo inseguito modelli. Bisognerà lavorare molto, assieme. L’assemblea dei sindaci non verrà convocata soltanto per rituali di votazione, ma l’impegno immediato è quello di coinvolgere sindaci e amministratori, i veri protagonisti delle vicende territoriali, che resteranno comunque sempre in capo ai Comuni. Siamo chiamati – ha aggiunto – a fare un grande passo in avanti. Tantissime realtà si sono distinte nel corso di questi anni con percentuali di raccolta differenziata molto spesso veri e propri record. Siamo chiamati a fare in modo di lavorare ad esempio sulla qualità della differenziata, per fare a meno dei grandi impianti”.
“Chi vi parla – ha evidenziato rivolto ai sindaci – è stato l’autore di uno dei più grandi bandi di finanziamento in Italia, da 57 milioni di euro, per il compostaggio di prossimità. Sono decisioni che possono e debbono aiutarci a fare in modo che la filiera di gestione sia più corta possibile e incida su un elemento fondamentale, quello dei costi. Fare in modo che attraverso la tariffa puntuale, ad esempio, i cittadini che meglio differenziano più possano risparmiare”.
“Mai ci sarà da parte nostra – ha proseguito – la volontà di essere un’istituzione alternativa, un contraltare, qualcuno che impone decisioni e modelli di gestioni. Bisogna partire dalle realtà che ci sono, come le municipalizzate che, in tante parti della regione e in particolare nella nostra provincia, fanno la differenza”.   
“Bisogna fare in modo che con una capacità di gestione superiore possiamo lavorare attraverso il reimpiego del materiale indifferenziato, a costi accettabili e soprattutto per la grande emergenza ambientale. Fare in modo che le risorse reimpiegate possano proteggere le risorse naturali e abbassare i costi. Le risorse naturali non sono illimitate. Fare in modo – ha concluso – che discariche e termovalorizzatori siano sempre più residuali: meno differenziamo, meno abbiamo bisogno di grandi impianti”.