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Regionali del Lazio, ecco il manifesto elettorale: Pignalberi non c’è

Saranno cinque i candidati alla corsa per presidenza della Regione Lazio che servirà anche per l’elezione dei quatto consiglieri assegnati alla circoscrizione di Frosinone. Il manifesto, che porta la firma del presidente dell’ufficio centrale circoscrizionale, il giudice Massimo Lisi, e del presidente dell’Ufficio Centrale Regionale, dottor Flavio Monteleone, è stato dato alle stampe.

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Tra pochi giorni, dunque, oltre 3 milioni di cittadini del Lazio saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Consiglio regionale e, soprattutto, il nuovo Presidente della Giunta regionale. Protagonisti della corsa alla Pisana: Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano), Francesco Rocca (centro-destra), Rosa Rinaldi(Unione Popolare), Donatella Bianchi (M5S) e Alessio D’Amato (centro-sinistra e Terzo Polo). Escluso, a meno di colpi di scena dell’ultima ora, Fabrizio PIgnalberi (Quarto Polo-Insieme per il Lazio), per carenza di requisiti formali legati al mancato collegamento a liste di sostegno in tre circoscrizioni elettorali.

Ma in un post pubblicato sulla sua pagina ufficiale di Facebook, Pignalberi ha dichiarato che “dopo circa 48 ore di silenzio durante il quale avevo deciso di ritirarmi dalla competizione, grazie al supporto dei dirigenti, dei candidati, degli amici e in particolar modo della famiglia, ho deciso di lottare per fare uscire fuori la verità sul giallo delle firme di Serrone, depositando un voluminoso ricorso al Tar per l’assalto finale”.

Ecco come si vota

Per l’elezione del presidente non è previsto il turno di ballottaggio, viene proclamato governatore il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi in ambito regionale. E’ possibile il voto disgiunto. Un sistema, quello del voto disgiunto, ammesso dalla legge elettorale regionale che prevede anche l’alternanza di genere: l’elettore sulla scheda può esprimere fino a due preferenze scrivendo nome e cognome dei candidati consiglieri regionali compresi nella stessa lista purché siano di sesso diverso pena l’annullamento della seconda preferenza. La legge elettorale della Regione Lazio è stata modificata nel 2017.
Tra le novità, oltre all’introduzione della parità di genere, c’è l’abolizione del cosiddetto ‘listino’, cioè l’elenco di 10 candidati consiglieri collegati al candidato presidente ed eletti automaticamente insieme a lui in caso di vittoria, come premio di maggioranza.
Secondo la normativa, il Lazio è suddiviso in cinque circoscrizioni: Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Città metropolitana di Roma che vedranno assegnarsi i seggi in proporzione alla popolazione risultata residente all’ultimo censimento generale. A Roma spetterebbero 29 seggi.