Frosinone, verde pubblico: il Pd chiede chiarezza

La vicenda del Verde Pubblico a Frosinone risbarca nel consiglio comunale nel question time del 1 febbraio.

Norberto Venturi, a nome del PD, già autore di un intervento senza risposta mesi fa, ha ripercorso puntualmente la vicenda della gestione del Verde Pubblico, interrogando l’Amministrazione su due questioni.

Sulla questione interviene il Circolo PD DI FROSINONE e Il Gruppo Consiliare Dem

“La prima riguarda il recupero dei salari dei 14 lavoratori impegnati nel servizio affidato per 12 mesi alla BWR SERVICE Determina 628/2022, che hanno lavorato da aprile a luglio ma non sono stati mai pagati. Nonostante note sindacali, interventi dei consiglieri di opposizione, proteste dei lavoratori né la società BWR né il Comune vogliono ottemperare”.

“L’Amministrazione tenta di scaricare tutto verso la BWR, e giustifica tale posizione dell’Ente con il fatto che l’affidamento è stato revocato perché mancante di firma da parte di BWR. Determina 2053/2022. Alla domanda allora del perché i lavoratori sono stati lo stesso impiegati la dirigente Frezza si giustifica che c’era un affidamento provvisorio «Così come previsto dal codice è possibile fare un verbale di consegna del servizio nelle more della stipula del contratto, perché per stipulare il contratto … fino a 45 giorni è possibile fare questo tipo di accordo perché è un servizio essenziale ed era necessario comunque svolgere questo tipo di servizio. In realtà poi sono decorsi i termini per la conclusione della stipula del contratto e in questo caso si è ritenuto legittimo appunto annullare la determina di aggiudicazione provvisoria». [trascrizione letterale]”.

“Come si evince dal dibattito,  viene fatto presente che quindi il diritto di essere pagati era maturato dunque dal verbale richiamato. «Volevo precisare. Come già detto in altre sedi, le somme sono state accantonate già da tempo, fin dall’inizio. Per cui saranno pagati i dipendenti. Stiamo aspettando davanti al giudice un decreto ingiuntivo, a seguito dell’azione da parte dei dipendenti nei confronti della ditta e quindi ci potrà consentire per pagare le retribuzioni», replica la Frezza”.

“Quello che dice il dirigente è che l’ente si è avvalso della riserva di legge prevista e in memoria nella determina di revoca per la quale solo alla stipulazione del contratto c’è il pagamento delle prestazioni. Il problema è perché la revoca del contratto arrivi a giugno – e i lavoratori presteranno servizio fino all’11 luglio! -, quando già l’11 maggio era chiaro che la ditta non avrebbe firmato il contratto”.

“In ogni caso è palese che il comune ha utilizzato gli strumenti previsti dalla legge a proprio ed esclusivo vantaggio senza assolutamente tenere in considerazione che dietro alla facciata BWR c’erano 14 lavoratori che da decenni svolgono attività per l’ente e non vuole assolutamente prendersi alcuna responsabilità, pur previste dall’Art. 30 del Codice degli che prevede che  la stazione appaltante paga anche in corso d’opera direttamente ai lavoratori le retribuzioni arretrate”.

“Inoltre rimane in sospeso e irrisoltoa che titolo i lavoratori siano stati impegnati su terreni oggetto di appalto revocato e chi li deve pagare nel periodo 16 giugno/11 luglio 2022”

“La seconda questione ha riguardato la continuità del lavoro sempre degli stessi lavoratori che oggi si vedono paradossalmente esclusi dai provvisori affidamenti sul Verde Pubblico e non inclusi nell’avviso pubblico  di cui alla determina 3843/2022 , “servizio di cura e manutenzione del verde pubblico comunale. periodo anni uno”. Nell’Avviso non è prevista la clausola sociale o qualsiasi altro riferimento con il quale si devono riassumere gli stessi lavoratori che insistono nel servizio”.

“E’ evidente che le questioni tecniche amministrative e legali che sono emerse evidenziano un percorso tortuoso teso a non rispettare i diritti dei lavoratori, ma soprattutto emerge   inequivocabile la volontà politica di questa amministrazione di continuare in una gestione parcellizzata e temporanea degli affidamenti alle solite cooperative che sotto diverse sigle sono le stesse che si avvicendano da anni. È necessaria una soluzione definitiva che ponga fine a tutto questo e soprattutto consenta ai 14 lavoratori di veder tutelati i loro diritti”.