L’appello delle imprese alla politica, il rapporto Centro del Sole 24 Ore

Una Regione più semplice per le imprese. Che non perda l’occasione del Pnrr, del raddoppio dei fondi europei. E che sfrutti l’opportunità dei grandi eventi che attendono la capitale nel prossimo decennio per mantenere i livelli occupazionali: dal Giubileo 2025 fino al bimillenario della morte di Gesù nel 2033. E in mezzo potrebbe esserci anche l’Expo 2030. Il prossimo Rapporto Centro del Sole 24 Ore in edicola venerdì 10 febbraio in Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise raccoglie l’appello che il mondo delle imprese fa alla politica in vista delle Regionali.

«Il ceto politico e istituzionale deve aumentare la consapevolezza che il Lazio è una regione industriale, con settori di qualità e dimensioni importanti. Solo partendo da qui si può impostare una politica industriale per far crescere il tessuto imprenditoriale», afferma Angelo Camilli, presidente di Unindustria Lazio. Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, è convinto che la capitale si troverà per i prossimi dieci anni di fronte a una opportunità di sviluppo che nel passato recente non ha mai avuto: «A Roma – spiega – i grandi eventi devono diventare un fatto quasi quotidiano. Roma è una grande città e per natura è portata ad ospitare i grandi eventi. Regione e Comune dovrebbero creare una struttura permanente per questi appuntamenti».

Il leader della Cisl del Lazio, Enrico Coppotelli, invita la Regione a rimettere al centro il tema del lavoro: «Prima il Covid, poi l’invasione russa dell’Ucraina hanno fatto emergere problemi strutturali della regione, l’aumento esponenziale dei costi energetici preoccupa per le ricadute nei settori manifatturieri ad alto impatto energivoro: dalla ceramica alle cartiere, è in gioco il nostro sistema produttivo. Nel contempo è esplosa la questione sociale con oltre 285mila persone che hanno chiesto aiuti alimentari, su una popolazione complessiva che non raggiunge i 6 milioni di abitanti equivale al 5%».