Frosinone, più servizi di prevenzione dopo l’omicidio allo Shake bar di via Aldo Moro

Intensificati i servizi di prevenzione a Frosinone, dopo la sparatoria avvenuta ieri sera tra i tavoli dello Shake bar di via Aldo Moro, in cui è morto un albanese mentre altri tre sono rimasti feriti.
Lo ha deciso il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto questa mattina, presieduto dal prefetto Ernesto Liguori, a cui hanno preso parte, oltre agli esponenti delle Forze dell’Ordine, il procuratore Antonio Guerriero e il sindaco Riccardo Mastrangeli. “Le indagini non sono affatto concluse ma sono soltanto all’inizio per ricostruire cosa ci sia dietro a questo gravissimo fatto di sangue che ha coinvolto due gruppi criminali”. Ha detto il procuratore della Repubblica di Frosinone Antonio Guerriero

L’omicidio è maturato nell’ambito di una guerra tra bande, ha sottolineato il procuratore. In totale sono nove le persone coinvolte, tutte identificate, e le indagini vanno avanti per individuare il movente, ricostruire un quadro più chiaro e vagliare la posizione di tutti gli albanesi che erano presenti.

Da quanto emerso finora, poco prima delle 19.30 quattro albanesi sono arrivati sul posto in auto che hanno poi abbandonato nelle vicinanze del bar. A piedi si sono diretti verso i cinque albanesi che erano seduti ai tavolini del locale, c’è stata una discussione, e una delle persone sedute ha tirato fuori una pistola, sparando più colpi verso uno di loro che è morto poco dopo sul posto. Altri tre sono stati feriti, uno in modo più grave, ma nessuno è in pericolo di vita. Sempre nella tarda serata di ieri gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato il killer. Mikea Zaka, 23enne albanese, ha, infatti, deciso di costituirsi, raggiungendo la Questura insieme a suo legale di fiducia, l’avvocato Marco Maietta. Un interrogatorio durato ore, durante il quale sono stati ricostruiti quei pochi minuti che hanno portato alla morte del suo connazionale, 27enne.