Europee – I big per il Pd ma solo a destra ci sono in pista i locali e… si sente
Elezioni europee alle porte. Sempre meno tempo per convincere l’elettorato ad andare alle urne perché l’Europa non è una cosa impalpabile e lontanissima che si occupa solo di finanza e mercati ma ormai incide sulla carne viva di ognuno di noi: se compie degli atti oppure perché non li compie, a seconda dei casi.
In provincia di Frosinone la scommessa è anche più improba che altrove, perché le idee e le campagne elettorali, dunque anche il potere di convincimento, viaggiano sulle gambe dei candidati. Da queste parti ce ne sono pochi davvero motivati. C’è la prova del nove: il Pd, com’è noto, non ha candidati locali e la campagna elettorale è piuttosto a rilento. Poche manifestazioni, sporadiche occasioni di confronto, iniziative solo in concomitanza con l’arrivo dei candidati da fuori o poco altro. Nelle ultime ore si è parlato dell’arrivo del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci; prima a Sora e poi a Fossanova (per un’iniziativa congiunta delle due federazioni, Frosinone e Latina) c’è stato Nicola Zingaretti. L’ex segretario nazionale del partito ed ex presidente del Lazio tornerà ancora nelle prossime ore (annunciata la sua presenza domani a Cassino, ore 11 in Corso della Repubblica per un giro con il sindaco Salera e poi per un incontro con sindaci e amministratori. Nel pomeriggio Ceccano, alle ore 17:00, presso il Civico 18 in Piazza Berardi; Fiuggi, a Corso Nuovo Italia nell’Hotel Villa Igea; Pico, alle ore 21, presso l’Agriturismo Vammartino. Arriverà nei prossimi giorni anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella ma… tra una visita di questi big e l’altra si avvertono solo poche dichiarazioni sulla stampa.
La seconda prova del nove consiste invece nella differenza enorme con l’attivismo di chi un candidato per cui correre (e che corre, anzi, come corre!) ce l’ha. Il primo riferimento è alla Lega che ha scelto di mettere in pista e di sostenere l’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese. Una campagna elettorale infuocata da parte del politico cassinate, spinto anche dalla fiducia che il partito (quello regionale) ha riposto in lui. Abbruzzese è un animale politico, è sempre stato un combattente da campagna elettorale, uno che in queste circostanze risulta infaticabile e da il meglio. Un po’ come si poteva dire di Francesco De Angelis sul fronte del Partito Democratico ma il presidente regionale del partito non è in pista e… si vede. Anzi, non si vede. Quel che invece si vede eccome, innegabilmente, sono le decine di sale piene, nel Lazio meridionale come a Roma e anche in qualche puntata dall’esito davvero sorprendente in Toscana, Umbria e Marche, da parte di Abbruzzese, partito prima di tutti perché, va ricordato, investito dal suo partito prima di tutti. L’altra sera a Terracina ci sono stati centinaia di agricoltori e le loro famiglie nell’enorme capannone di una cooperativa agricola. Gente vera.
Atmosfera surriscaldata dunque quella del litorale perché la battaglia è in campo aperto. Non si può dimenticare (anche il territorio della provincia di Frosinone è pieno dei suoi giganteschi manifesti insieme alla premier Meloni), che in pista c’è l’europarlamentare pontino Nicola Procaccini, l’ex sindaco della popolosa cittadina della Riviera d’Ulisse. Sempre da quelle parti inoltre corre per Forza Italia un altro uscente: Salvatore De Meo, cavallo da corsa elettorale sul quale ha puntato tutto il potente senatore Claudio Fazzone. Scommettiamo che da quelle parti, alle urne, ci andrà più gente? Quando c’è l’agone elettorale l’Europa è più vicina.