Cassino, i carabinieri forestali sequestrano un impianto di depurazione
I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (Nipaaf) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone stanno eseguendo un decreto di applicazione di misure cautelari reali emanato dal Gip presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della competente Procura della Repubblica di Cassino, e consistente nel sequestro di un impianto di depurazione a servizio di una nota società del Cassinate, per il reato d’inquinamento.
I fatti contestati risalgono al 2020 – 2022 e riguardano la società che gestisce il depuratore a servizio della propria attività produttiva. In particolare dagli accertamenti svolti è emerso che la società sversava i reflui derivanti dall’attività produttiva, non adeguatamente depurati, presso la rete fognaria gestita da un Consorzio pubblico, violando i limiti imposti per lo scarico. I reflui così immessi confluivano presso il depuratore consortile e, poi, nel fiume Rio Pioppeto, deteriorando significativamente la qualità delle acque. Non solo ma si ipotizza che gli stessi fanghi, che derivavano dalla depurazione dei propri reflui, venissero scaricati dalla società direttamente nella rete fognaria consortile. La conseguenza è che sul Rio Pioppeto erano spesso presenti schiume e melme, fenomeno alcune volte accompagnato da forti odori, creando notevoli disagi alla popolazione residente.
Il Consulente Tecnico nominato dalla Procura di Cassino ha rilevato che alcune parti della struttura erano ammalorate e in pessimo stato di conservazione; le tubazioni idrauliche erano in avanzato stato di ossidazione; alcune apparecchiature erano dismesse o fuori servizio;
altre apparecchiature presentavano copiose perdite di liquami e oli etc. Quattro responsabili della società sono stati denunciati per il reato di inquinamento ambientale e anche per smaltimento illecito di rifiuti. Il Gip di Cassino ha così disposto il sequestro preventivo dell’impianto di depurazione della società.